mercoledì 10 ottobre 2012

Santoni.


A Celentano je s'è rotto il gobbo. Il santone ha bisogno di più santini.

Decrescite cerebrali...


Celentano è per la decrescita. Ha affittato decine di migliaia di euro di scenografia per farcelo sapere.

Remember Toppi - 09/10/2012.


Ieri, in uno spazio dedicato ed accuratamente allestito della Triennale di Milano, la commemorazione di un grandissimo illustratore e fumettista del Novecento (e non solo): Sergio Toppi. Simbolo di un’arte che va mutando, artigiano di un segno inequivocabile per potenza e cesello, Toppi fa parte con Crepax e Battaglia – soprattutto con quest’ultimo, di cui era da sempre sodale - di quella sacra triade che scardinò quella che in Italia è conosciuta come “gabbia bonelliana”. Mai, o quasi mai, Toppi scelse di incasellare le sue opere nei “quadretti” tipici del fumetto: da illustratore nell’animo qual era, la sua impostazione della pagina, lungi dal far “correre” il lettore verso il colpo di scena, spingeva a farlo penetrare completamente nel disegno, nel suo tratteggio meticoloso, nelle profonde campiture nere, in quei paesaggi ed in quei soggetti maestosi e ricchissimi di dettagli. E le sue tante opere – una per tutte, Sharaz-de… ma la lista è davvero infinita – dimostrano un percorso verso la perfezione stilistica che oggi rende Toppi inarrivabile, o quasi. Come dice Paolo Bacilieri nel suo intervento, “Cechov scriveva perché sapeva che ‘c’era comunque Tolstoj’. Noi tutti abbiamo sempre disegnato sapendo che c’era comunque Toppi. E che c’è ancora”.
Bacilieri ma non solo: alla commemorazione, che per sorrisi e malinconica allegria sarebbe meglio definire semplicemente celebrazione, c’erano un po’ tutti, e in molti hanno parlato e ricordato. Ivo Milazzo, Alfredo Castelli, Luca Raffaelli, un silente e rispettoso Angelo Stano; alcuni suoi compagni di “strada editoriale”, come Michel Jans della Mosquito, felice di averne portato il verbo – anzi, il segno –persino a Shanghai; le donne, da Fulvia Serra a Luisa Crepax, passando per l’amica di sempre Laura Battaglia ed ovviamente per la deliziosa compagna di vita Aldina; ed ovviamente i lettori, tanti, chi via email, chi in carne ed ossa, tutti pronti a lodare l’uomo, prima ancora che l’artista, e la sua ‘’milanesità” gentile e dimessa (“mi disse ‘no’,” racconta un giornalista trovatosi fortunosamente a fargli una lunga intervista, “’togli quel Maestro, o dell’intervista non si fa più niente’”).
Insomma, una densa cavalcata di gruppo nelle infinite pianure di Sergio Toppi, magari su uno di quei cavalli furenti e burrascosi che tanto amava disegnare. Perché è vero, le mode cambiano, il fumetto non si legge più, le mezze stagioni sono sempre più imprendibili… ma all’Arte, quella vera, s’inchinano tutti. E Toppi ha dato al mondo ottanta lunghi anni d’Arte.

Bracciate e braccianti.

Grillo attraversa a nuoto lo stretto di Messina. Poi, abbronzato e maschio, raccoglierà il grano tra i braccianti.

martedì 9 ottobre 2012

Tre mandati.


Il Pd sceglie di inserire in statuto la norma dei tre mandati. Ma tre mandati completi, ovvero 15 anni. E con eccezioni, pure. Come a dire: non ci scolleremo mai da questa dannata poltrona. 
E vabeh: vorrà dire che a scollarli, almeno temporaneamente, ci penseranno gradualmente gli elettori: e quando accadrà, se la saranno davvero cercata. 

giovedì 12 luglio 2012

Duecentoparole / 1: Proteggetemi.

La peggiore sfida per un logorroico: costringersi a duecento parole, non una di più. La peggiore sfida per un vignettista: non metterci nemmeno un disegnetto, uno scarabocchio, niente. La peggiore cosa: sfidarsi a luglio, ché fuori c'è caldo e il portatile si fa bollente. Non potevo inventarmi 'sta cosa a novembre? 

Proteggetemi dalla furia del rullo di Facebook. Il rullo, sì: quell’atroce meccanismo di non-selezione delle notizie, che mentre ne vedi una te ne appaiono sopra, sotto e ai lati altre cinque. Proteggetemene, perché appaiono delle cose molto brutte, e io sono molto impressionabile. Mentre commentavo uno status, ieri, mi è apparsa la foto di un tizio strapieno di tatuaggi, ivi compresa una roba splatter molto simile ad un piercing oculare. Proteggetemene perché il mio essere sensibile non regge la vista di cagnolini soppressi “in modo umano”, morti ammazzati in Birmania e foto della mia ex – specialmente le foto della mia ex. Perché, in fondo, devo sapere tutto? È questa la vera grana dell’iperinformazione: non sei al riparo da nulla. Né vuoi esserlo, chiaro: vorrai mica chiudere gli occhi di fronte alle atrocità del mondo, tipo la censura nei confronti dei dissidenti cinesi o la mancanza di censura nei confronti di Alessandro Baricco. E invece… sì, a volte vorrei proprio chiuderli, gli occhi. Un po’ di pace, il mio giardino, una selezione di “good news” per riprendermi dal rullo compressore. Insomma: se il “so di non sapere” ha fatto grande qualcuno, posso farmi piccolo nel mio placido, episodico “voglio non sapere”?

martedì 19 giugno 2012

Cruel interviews for cruel times.




C'è poco da fare: in ogni artista c'è un po' di egocentrismo: ma, se la presenza di un po' di egocentrismo può servire a definirmi come artista, è un mea culpa che mi prendo volentieri.
Epperò, insomma, mi prendo pure la videointervista che Debora Bionda di DialogoTV ha gentilmente realizzato al sottoscritto all'indomani della presentazione del Libro Nero della Polizia in Rizzoli di Piazza Duomo a Milano. A proposito: c'eravate? Sì? No? Se avete barrato la seconda casella tranquillizzatevi, qualche foto è stata scattata da alcune calorose groupies (consenzienti, per carità) e verranno messe qui sopra quanto prima. Intanto, godetevi il vostro vignettista in tutto il suo barbuto videosplendore. Stiamo parlando di quasi cinque minuti di intensa bellezza. Prima della visione, magari, fate testamento.

venerdì 15 giugno 2012

L'unico sporco gay è quello che non si lava.


Io sono razzista, e non ho problemi a dirlo. Discrimino gli stupidi, gli imbecilli, quelli che tengono il punto per partito preso, quelli che il partito lo tengono per punto d'arrivo. Ah, e discrimino chi non si lava: quanto non mi piace la puzza di sudore!
Ecco, io sogno un paese in cui i razzismi siano questi. E in cui l'unico "sporco gay" è quello che non si lava, al pari dell'eterosessuale. E invece siamo a nemmeno ventiquattr'ore dall'ennesimo pestaggio ai danni di un uomo, Guido Allegrezza, attivista per i diritti Lgbt, che ha avuto il coraggio di denunciarlo e di mettere su facebook il proprio primo piano, scegliendo così di non mettersi in secondo piano.
Ecco, questa vignetta è per chi, come lui, non si arrende all'omertà diffusa ed all'incultura condivisa. Ed è contro chi la testa la usa solo per rompere un naso.
Buon weekend.

martedì 12 giugno 2012

Gente onesta.


Com'è che si dice? Gente onesta il ciel l'aiuta. Qui, in effetti, piove.
A domani.

venerdì 8 giugno 2012

Il lavoro rende.

Già dire che il lavoro rende liberi suona storicamente sinistro (anzi, destro, ma questa è una pessima freddura). Oggi, semmai, il lavoro rende e basta. Altrimenti non si spiegherebbe perché, in una fabbrica di Novi Ligure dell'Ilva, il capoturno Pasquale La Rocca muore lavorando (per supposte inadempienze sulla sicurezza da parte della proprietà, peraltro) e l'Ilva stessa decide di non chiudere per lutto. Né il giorno stesso, né l'indomani (cioè oggi). E' non solo e non tanto un'orribile mancanza di rispetto verso i lavoratori, quanto l'ammissione nei fatti che il profitto è più importante, incommensurabilmente più importante, di coloro che quel profitto lo producono con il sudore delle proprie fronti. C'è crisi, ma non è crisi di valuta. E' crisi di valori.
La mia vignetta, come sempre su sky.it, e l'augurio di un weekend libero. Almeno quello.

venerdì 1 giugno 2012

Venerdì.


"Siate affamati, siate folli", Steve Jobs deve averlo detto un venerdì all'ora di pranzo.

martedì 29 maggio 2012

Scossi, tutti.


Ore nove, nuova scossa di terremoto. Distrutte case, opere d'arte, istituti pubblici, capannoni. Morte almeno nove persone. 
Come minare, in un sol colpo, il nostro sistema paese e quello nervoso.
A domani.

lunedì 28 maggio 2012

Corvi?

Vestono di nero, incutono timore, volteggiano intorno alle spoglie. Domanda: sono i corvi o i preti?
La mia vignetta di oggi per Sky.it: noi ci vediamo domani. 

martedì 22 maggio 2012

Primi impegni.


Pizzarotti stravince a Parma. Primo impegno da sindaco: imparare che "curriculum", al plurale, diventa "curricula".

Trattiamo, per favore.


Dice che è mafia, anche se ad un occhio profano non sembra proprio. Dice che, anche al tempo dei Georgofili, noialtri mica la credevamo mafia. E non la credevamo mafia perché non sapevamo che dietro c'era la trattativa Stato-mafia.
Evabeh, e allora è chiaro: qui c'è la mano de L'Italia Sul Due. All'indomani della ripresa imperterrita ed uncut del funerale di Melissa Bassi da parte della tv di stato, le connivenze tra lo spregevole programma - condotto da quel salice piangente travestito da donna e quella specie di manichino costantemente phonato - e la Sacra Corona Unita risultano palesi. Perciò sì, è mafia. Ma la mafia che ti ordina il pizzo del canone per somministrarti un tale voyeurismo.

(Qui, intanto, la vigna del giorno su Sky.it, puntuale come una tangente al Psi.)

lunedì 21 maggio 2012

Caccia all'uomo.

Quando arriva l'inconcepibile, ci fissiamo su obiettivi simbolici. Ieri era lo zio Michele, oggi è l'uomo col telecomando: abbiamo bisogno di personalizzare l'assassino, di dargli un volto, di circoscrivere l'àmbito. Quando potremmo cogliere l'occasione per riflettere finalmente su quanto sia oggi paurosamente facile uccidere delle ragazzine, a quanto sia moralmente violabile quei confini che fino a qualche decennio fa nessuno avrebbe mai varcato. Oggi il pensiero debole rende tutto un po' più ammissibile: certa stampa, certa tv, certe opinioni stimolano certi pensieri, certe azioni, certi massacri. Come diceva la Cortellesi: "Riparliamone". Ma a noi - che dobbiamo necessariamente nasconderci dietro un dito - viene più facile cercare l'uomo col telecomando.
La vignetta di oggi su Sky.it, e l'augurio di una buona settimana.

giovedì 17 maggio 2012

E' qui, Italia.


I Desperados di oggi celebrano i nuovi anarchici, che riescono dove tutti gli altri hanno fallito: per volere della Cancellieri, finalmente anche Equitalia sfoggia un po' d'intelligence. Peccato siano nient'altro che teste di cuoio, ma - come disse il fratello di Paperino - si comincia sempre da un qui pro quo. 
A domani.

martedì 15 maggio 2012

Macao, Macondo.

E così finisce (finisce?) l'epopea di Macao, nuova puntata della saga che vede contrapposti gli spazi verdi ai palazzinari, la cultura alla speculazione edilizia. Ligresti vince di nuovo... ma potrebbe chiamarsi Caltagirone, o Berlusconi: è l'idea di "mani sulla città" che questi figuri incarnano, a vincere. Macao, luogo immaginario quanto e più di Macondo, torna nell'ombra, schiacciato dai lacciuoli legali e da un sistema talmente imbrigliato e paralizzato da non poter far altro che chinare la testa. Ma ci rimarrà davvero, nell'ombra? A domani.